2° GIORNO
L'edificio è stato realizzato in stile barocco e si presenta a forma ottagonale irregolare con una grande cupola segnata da otto costoloni, alla base dei quali ci sono otto statue di bronzo raffiguranti: le tre' Virtù teologali; Fede, Speranza e Carità; le quattro virtù cardinali :Prudenza,Giustizia, Fortezza e Temperanza; l'allegoria della religione, che le comprende tutte. Sulla cupola si sovrappongono una laterna alta sei metri, una palla del diametro di un metro e sopra di tutto una croce.
Il sacrario custodisce i resti di 1288 caduti del secondo conflitto mondiale
Sulla torre ottagonale è collocata una campana col diametro di 2,80 metri, pesante 130 quintali, ricavata dalla fusione del bronzo dei cannoni nemici sottratti nella guerra del 1915-18
L’orologio astronomico di Messina è il più grande orologio astronomico mai costruito ed è articolato in parecchie parti distribuite ai diversi livelli della torre campanaria
Avremmo voluto avere più tempo per la visita della città ma purtroppo oggi i chilometri da fare sono molti anche se il viaggio risulterà abbastanza piacevole.una volta visitato il duomo, la torre dell'orologio e il Santuario dedicato ai caduti, è tempo di incamminarci verso Cefalù dove ci aspetterà un tempo decisamente migliore.
CEFALU'
Cefalù è una città costiera nel nord della Sicilia. È nota per la cattedrale normanna, una struttura del XII secolo simile a una fortezza con elaborati mosaici bizantini e alte torri gemelle.
La leggenda vuole che la cattedrale sia stata eretta qui da Ruggero II il quale scappo' miracolosamente al naufragio della sua nave difronte Cefalù, e per ringraziare il Santissimo Salvatore eresse qui la cattedrale, Classico esempio di cattedrale normanna.
Ma Cefalù non è solo storia, qui un p'ò come a Taormina vi perdere nelle stradine i vicoli del paese pieni di negozietti, corti private bellissime, e passeggiando per il centro non vi dimenticate di visitare anche il Lavatoio Medioevale, luogo nel quale le donne dell'epoca lavavano i panni sporchi, e probabilmente si incrociavano anche i pettegolezzi che circolavano in paese.
Una curiosità l'acqua che alimenta ancora oggi il lavatoio proviene dal fiume Cefalino al quale è legata una leggenda popolare che racconta venne generato dalle lacrime di una ninfa, che si era pentita di aver ucciso il suo innamorato, reo di averla tradita. All'ingresso del lavatoio infatti vi è una targa che recita: Qui scorre Cefalino, più salubre di qualunque altro fiume, più puro dell’argento, più freddo della neve.
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Adesso ci concediamo un meritato riposo e un pranzo ristoratore, per poi ripartire dopo aver preso un gelato in riva al mare godendoci ancora per un pò le bellezze di Cefalù
Palermo ci attende in serata...
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